martedì 21 giugno 2011

Riscatto tra Fontanile e Alice Bel Colle



Masio - Cortiglione - Incisa Scapaccino - Castelnuovo Belbo - Bruno - Mombaruzzo - Fontanile - Castelletto Molina - Alice Bel Colle - Ricaldone - Cassine - Gamalero - Borgoratto Al.no - Oviglio - Masio (Km 66)



Se non posso parlare di riscossa, è comunque un riscatto. Dopo la brutta pagina della settimana scorsa, mi rimetto in gioco con un giro medio-facile con tutte le difficoltà (mai eccessive, peraltro) concentrate nei secondi 15 chilometri. Se l'obiettivo era saggiare le condizioni generali, è andata abbastanza bene; per le imprese più impegnative ci sarà spazio a partire dalla settimana prossima, con tre o quattro giri da preparare con rinnovata fiducia. Per questa volta, può bastare un itinerario che si snoda tra alto Monferrato astigiano e piana alessandrina, baciato finalmente da una splendida giornata, forse la più bella dell'anno quanto a meteo.
Classica partenza lungo la val Tiglione e strappeto di Cortiglione, poi a Incisa svolta per Castelnuovo Belbo e dopo un chilometro attacco della salita di Mombaruzzo dal versante di Bruno. È un salita che conosco bene, quattro chilometri mai cattivi con un settore che spiana molto verso la metà, l'ideale per rodare la gamba senza il rischio di andare fuori giri. la risposta è nel complesso buona, soprattutto nel chilometro finale riesco a tenere un buon ritmo senza accusare fatica.
Una volta scollinato in centro del paese, inizia la parte più bella del giro: una ventina di chilometri tra le colline dell'Alto Monferrato astigiano e alessandrino che complici la stagione, la temperatura e la visibilità perfette risultano tra i più spettacolari dell'anno. Anche tecnicamente, è questo il passaggio più significativo della giornata.
Dopo la veloce discesa alla stazione di Mombaruzzo, è subito ora di girare a destra per affrontare l'indita ascesa a Fontanile. Anche in questo caso non è niente di particolare, un primo chilometro con pendenze durette al 7-8% cui segue una seconda parte decisamente pedalabile, il tutto nella splendida cornice delle colline solcate dai vigneti con sullo sfondo - finalmente, dopo tanta foschia nei mesi precedenti - l'arco alpino con le cime ancora ben innevate. A rendere ancora più suggestivo questo tratto è poi l'avvicinamento a Fontanile su cui svetta la cupola della chiesa parrocchiale, a dire il vero più promettente in lontananza che in versione ravvicinata.
Superato Fontanile, la strada fa quindi un ampio e panoramico curvone in cresta prima di scendere di lì a un paio di chilometri a Castelletto molina e ancora giù fino al fondovalle di un anonimo torrentello, da cui inizia l'ultima e più dura asperità della giornata con la salita ad Alice Bel Colle.
La strada comincia a salire lievemente costeggiando per qualche decina di metri la ferrovia, poi dopo una curva la musica cambia all'improvviso proponendo le pendenze più severe del giorno per un paio di chilometri, fino al ricongiungimento con la strada proveniente da Quaranti. In questo primo tratto, la salita procede a sbalzi, con gradoni molto impegnativi alternati a brevi passaggi di alleggerimento. Nei punti più difficili l'impressione è che la pendenza superi il 10%, e qui ci sono pochi calcoli da fare se non profondere il massimo impegno e aspettare che la scalata si faccia un po' meno ripida, in fondo siamo pur sempre in collina e l'altitudine massima supererà di poco i 400 metri.
Quando mi riallaccio alla strada principale in effetti la salita si fa molto più dolce e ho finalmente modo di riapprezzare il paesaggio circostante, con la puntina del Monviso che spunta lontana proprio di fronte al mio senso di marcia. La pedalata prosegue adesso sciolta facilitata addirittura da un breve tratto in discesa, e solo le ultime rampe prima dell'ingresso nella piazza centrale del paese sono di nuovo impegnative, ma si tratta dell'ultimo sforzo prima dello scollinamento, e tutto sommato dell'intero percorso.
Il tempo di una bevuta e mi rimetto in sella verso Ricaldone e Cassine, con strada in moderata discesa salvo un paio di insignificanti contropendenze. Sono in tutto sette chilometri, tra i più panoramici della zona, con la vista che spazia dal Monferrato alla piana alessandrina fino alla catena degli Appennini ben visibile sulla destra, il tutto contornato da uno sterminato susseguirsi di collinette coltivate a vigne e sormontate da borghetti e paesini.
Sceso a Cassine, mi aspettano gli ultimi 25 chilometri di pianura prima di chiudere il giro, mentre la temperatura comincia a salire attestandosi intorno ai 30°. A scanso di equivoci, tengo ben controllata l'andatura per evitare di surriscaldarmi, ma stavolta termino il giro senza nessun problema, e in fondo è questa la miglior notizia della giornata.

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